FERTILIZZANTI BIOLOGICI

Pubblicato il 24 ottobre 2023 alle ore 14:53

Quando si sceglie di coltivare utilizzando fertilizzanti biologici, bisogna tenere a mente dei fattori molto importanti che sono molto diversi da una coltivazione classica con utilizzo di fertilizzanti minerali.

I fertilizzanti biologici sono definiti tali in quanto al nutriente minerale viene applicata la “chelatura”, in parole povere la parte minerale viene inserita dentro a materiale organico, che a contatto con acqua si andrà a sciogliere gradualmente, rendendo disponibile il nutriente per le radici della pianta.

Quindi primo aspetto che distingue un fertilizzante biologico da quello minerale è il fattore “lento rilascio”. 

Di conseguenza quando fertilizziamo le piante in modo biologico, i nutrienti non sono subito disponibili, quindi é necessario iniziare da subito ad usarli, anche con substrati completi, adeguando i dosaggi. 

 

Un altro aspetto molto importante e da non sottovalutare è che il pH sarà più basico usando i fertilizzanti biologici, quindi andrà acidificata la soluzione nutritiva. 

Questo fattore nel lungo periodo porta all’innalzamento di pH nel substrato, causando gravi danni alla crescita della pianta. Quindi se di norma bisogna portare il pH della soluzione nutritiva a 6,5 , con i fertilizzanti biologici è bene tenerlo tra 6 e 6,2. 

Per misurare il pH di una soluzione nutritiva fatta con fertilizzanti biologici serve una penna digitale, in quanto a causa del colore scuro della soluzione è praticamente impossibile misurarlo in modo accurato con cartine tornasole e gocce. 

Con i fertilizzanti biologici è bene fare una fert-irrigazione, ogni volta che si irriga la pianta bisogna farlo con soluzione nutritiva. 

Bisogna stare anche attenti a non irrigare in eccesso in quanto si creeranno più facilmente bio-film e muffe. 

Con i fertilizzanti biologici è davvero molto importante usare acqua osmotica, acqua distillata o almeno acqua decantata per 24 ore. 

Una volta preparata la soluzione nutritiva va usata entro e non oltre le 24 ore avendo cura di conservarla lontano da fonti di calore e luce. 

 

Un altro aspetto importante è smettere di fertilizzare 2 o 3 settimane prima del raccolto, nelle ultime irrigazioni bisogna abbondare molto con acqua e assicurarsi che esca pulita. Questo aspetto purtroppo è rischioso specialmente se si scelgono vasi molto grandi (più di 11 litri) in quanto creeranno umidità indesiderata a fine fioritura. 

 

L’ultimo aspetto fondamentale è che riuscire a spingere le piante alla massima resa non sarà facile, in quanto l’ EC con i fertilizzanti biologici rimane sempre basso e comunque a lento rilascio, quindi quando arriva il momento di alzare l’EC per far gonfiare il fiore sarà molto difficile. 

Anche rilevare l’EC sia della soluzione che di scolo è difficile, è da impostare ed interpretare in base alle esigenze della pianta, mentre controllare il pH di scolo aiuta molto per conoscere lo stato salutare e radicale della pianta e le condizioni del substrato. 

 

Se si sceglie di usare fertilizzanti biologici è di fondamentale importanza scegliere un substrato misto terriccio/cocco (non oltre rapporto terriccio 70% e 30% cocco) o in alternativa terriccio/perlite o terriccio/argilla. Queste ultime due soluzioni devono avere un rapporto terriccio 80% e perlite o argilla 20%, non oltre in quanto sia la perlite che l’argilla falsano le misurazioni di scolo della soluzione, rendendo ancora più difficile l’adeguamento dei valori della soluzione nutritiva da dare nelle prossime irrigazioni. 

  

In conclusione, la coltivazione con fertilizzanti biologici é da considerare sia per la salvaguardia del pianeta, sia per la semplicità di utilizzo.

Chi é alle prime armi ad esempio, puó preferire questo tipo di coltivazione in quanto arriverà senza dubbio a fine ciclo senza troppi problemi, arrivando ad avere risultati soddisfacenti fin da subito, per poi affinare la tecnica. 

Non sono difficili da usare e richiedono solo una sistemata al pH e qualche semplice accorgimento, ed é molto difficile overfertilizzare le piante. 

Per quanto riguarda la coltivazione outdoor i fertilizzanti biologici sono sicuramente la scelta migliore, anche per non impoverire il terreno e ottenere ottimi risultati. 

Se usati correttamente, i sapori saranno esaltati e ricchi di note particolari in base al tipo di pianta e genetica scelta.

 

Anche con SuperSoil di Dogma Organics puoi fornire una nutrizione organica naturale alle tue piante, ma di questo parleremo in un articolo dedicato.

 

Buon coltivo!